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Comunicazione inclusiva: linguaggio, accessibilità, D&I

La parola "inclusione", così come "inclusività", non mi piace. Preferirei che a scuola, in università, nelle aziende e nei servizi non fosse più necessario che una maggioranza già inclusa decidesse di volta in volta chi includere, appunto e come. Ma non ci siamo ancora: il mondo non è accessibile a chiunque e categorie marginalizzate (minoritarie o minoritizzate) non sono ancora "incluse" di default nella vita quotidiana.

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E allora io cerco, con la mia attività di comunicazione e formazione pubblica e privata, gratuita e a pagamento, di contribuire a rendere la nostra società un po' più aperta, accessibile e inclusiva per donne, persone queer, neurodivergenti, disabili, razzializzate e variamente minoritizzate. In questa pagina trovi vari miei interventi che possono essere utili in questo senso, ma posso crearne su misura per te e la tua realtà, in consulenza o in una formazione ad hoc.

Neurodiversità: parlare di, parlare a, parlare con

Nel progettare la didattica e la formazione, ma anche la comunicazione aziendale interna ed esterna, il tema della neurodiversità è spesso trascurato o trattato solo in termini di linguaggio da utilizzare. Il mio intervento agli Accessibility Days, parte del progetto di Terza Missione della Facoltà di Medicina e Psicologia Sapienza, si propone di fare un po' di chiarezza e di suggerire approcci per comunicare in modo più neurodivergent-friendly.

(Clicca sull'immagine per aprire il video!)

Linguaggio e Genere femminile

Ospite di Alessandra Arpi (@irrequieta), consulente di comunicazione attenta al linguaggio inclusivo, ho parlato di femminili professionali e linguaggio inclusivo. "Con la parola esploriamo il mondo, usciamo da noi, formiamo nuovi pensieri, entriamo in connessione, ne usciamo. Giocare con le parole, in realtà, è un atto universale. Farlo consapevolmente è tutta un'altra partita."

(Clicca sull'immagine per il video.)

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Linguaggio "inclusivo", come e per chi?

Ospite dei podcast di Carolina Benzi e Antropoché, consulenti sessuali, ho provato a spiegare che cosa si intenda con "linguaggio inclusivo", perché sia utile, come si presenti in italiano e in inglese, perché si dovrebbe estendere oltre un ragionamento sul genere binario, ma anche oltre il genere. Dai femminili professionali ad asterischi e schwa, non forniamo soluzioni ma promettiamo domande non troppo ritrite.

(Puntata S2E8 di Carol; puntata 74 di Antropoché!)

Linguaggio "inclusivo" in 1 minuto 

Ho scritto per la rubrica #ToccaAiGiovani di Torcha questa guida introduttiva al "linguaggio inclusivo", con particolare attenzione per le nuove proposte dal basso per il trattamento linguistico delle persone non binarie.

 

"Per chi vorrebbe usarlo, ma non ha tutti gli elementi per farlo in modo corretto e anche per chi non lo ritiene un tema rilevante".

(Clicca sull'immagine per il video.)

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